Le blatte: una minaccia per la salute e l’igiene

Quali sono le malattie che possono trasmettere gli scarafaggi

Ecco le malattie più comuni che possono trasmettere gli scarafaggi: 

  • intossicazione alimentare e avvelenamento da salmonella;
  • tubercolosi (TB);
  • tifo;
  • dissenteria;
  • epatite;
  • gastroenterite e influenza gastro-intestinale;
  • tenie, verme solitario, malattia del verme;
  • allergie.

Oltre alle malattie elencate qui sopra gli scarafaggi sono anche responsabili di danni finanziari. Proprio a causa di feci e cambio di pelle, grandi quantità di cibo e rifornimenti vengono regolarmente distrutti. Questo perché il cibo una volta infetto deve venire eliminato per non rischiare contagi. Tutte le aree di preparazione del cibo devono essere accuratamente pulite.

Malattie dagli scarafaggi: modalità di trasmissione

Gli scarafaggi possono diffondere una serie di malattie. Tuttavia, a differenza delle zanzare, non sono vettori diretti di malattie. La trasmissione avviene indirettamente, dal consumo o dal contatto con oggetti che sono stati contaminati dagli scarafaggi, piuttosto che attraverso punture.  

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Gli scarafaggi di solito non sono la più importante causa di una malattia, ma come le mosche, essi svolgono un ruolo complementare nella diffusione di alcune malattie “.

Oltre a salmonellosi, febbre tifoide, colera, gastroenterite, dissenteria, lebbra, peste, campilobatteriosi, listeriosi gli scarafaggi possono scatenare anche asma e altre allergie, nonché diffondere E. coli, Staphylococcus aureus e Streptococcus.

  • Salmonellosi

    Come i roditori, gli scarafaggi sono noti per trasmettere la Salmonella [sp.] Batterio che può causare la salmonellosi, una malattia dell’uomo con sintomi simili all’intossicazione alimentare.

    Si pensa che gli scarafaggi accumulino i batteri assumendo cibo contaminato. La Salmonella rimane nel loro sistema digestivo per un mese o più e viene depositata attraverso i loro rigurgiti e le feci.

    I sintomi negli esseri umani, che si manifestano tipicamente da 12 a 72 ore dopo l’infezione, includono diarrea, febbre e vomito (per citarne alcuni). Il recupero di solito si verifica da quattro a sette giorni, con poco o nessun bisogno di cure mediche, oltre al reintegro dei liquidi.

  • Febbre tifoide

    La febbre tifoide è un’infezione batterica causata dal batterio Salmonella typhi ed è una malattia altamente contagiosa. Si ritiene che gli scarafaggi prendano questa malattia consumando feci contaminate con il batterio.

    Secondo il  Servizio Sanitario Nazionale Britannico, la febbre tifoide è più comune nei paesi in via di sviluppo in cui vi è scarsa igiene e accesso limitato all’acqua pulita. I bambini e gli anziani sono considerati più a rischio a causa del loro stato immunitario compromesso.

    I sintomi di febbre tifoide includono, ma non sono limitati a:
    ● alta temperatura
    ● dolori ai muscoli e mal di testa
    ● costipazione o diarrea
    ● mal di stomaco

    Ci si dovrebbe rivolgere al medico appena si verifica uno dei sintomi di febbre tifoide. Con le cure, questa malattia migliorerà rapidamente entro tre-cinque giorni. Se non viene trattata, si possono sviluppare gravi complicazioni.

  • Colera

    Il colera è un’infezione diarroica acuta causata dal batterio Vibrio cholerae. È più comune nei paesi in via di sviluppo e nelle aree che soffrono di scarsa igiene ambientale.
    L’infezione avviene attraverso l’ingestione di cibo e bevande contaminate con il batterio. In caso di esposizione al batterio, gli scarafaggi possono diffonderlo attraverso le loro feci e i rigurgiti, contaminando superfici e alimenti.

    I ricercatori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno stimato che nel mondo variano da 1,4 milioni a 4,3 milioni circa i casi di colera ogni anno, con la conseguente morte di un numero di persone che varia dai 28.000 a 142.000 individui.

    Circa l’80% delle persone infettate con il colera non sviluppa alcun sintomo, anche se il batterio è presente nelle loro feci per 1-10 giorni dopo l’infezione. Tra la piccola percentuale che sviluppa i sintomi, l’80% ha sintomi da lievi a moderati e il 20%  circa sviluppa diarrea acuta con conseguente grave disidratazione.

  • Lebbra

    Gli scarafaggi, insieme ad altri insetti, sono sospettati di essere portatori del bacillo Mycobacterium leprae, che causa la lebbra.

    Si pensa che gli scarafaggi  diffondano la malattia attraverso le loro feci. Anche se i batteri non sono altamente infettivi, se non trattata, la lebbra può causare danni permanenti alla pelle, nervi, occhi che possono portare a deturpazione e deformità.

    La lebbra ha un periodo di incubazione di circa cinque anni, ma i sintomi possono manifestarsi anche dopo 20 anni. La cura è disponibile utilizzando una terapia multifarmaco (MDT).

  • Dissenteria

    La dissenteria è un tipo di gastroenterite che provoca diarrea emorragica. In generale, la maggior parte delle persone soffre di sintomi lievi e guarisce entro una settimana o poco più, senza assistenza medica.

    Ci sono due tipi di dissenteria:

    • dissenteria bacillare – a volte indicata come shigellosi. E ‘causata dal batterio Shigella.
    • dissenteria amebica  – causata da un parassita unicellulare chiamato Entamoeba. Si trova di solito nelle zone tropicali.

    La dissenteria di solito viene diffusa tramite la scarsa igiene delle mani e l’assunzione di cibo  e bevande contaminati dagli organismi. I sintomi sono diarrea contenente sangue e muco, crampi allo stomaco dolorosi, nausea e vomito, e una temperatura elevata.

  • Peste

    Nonostante si possa pensare che sia una malattia diffusa dai roditori, anche gli scarafaggi sono sospettati di diffondere il batterio Yersinia pestis, che è noto per provocare la peste bubbonica.

    I sintomi più comuni della peste bubbonica includono, ma non sono limitati a:

    • linfonodi gonfi e dolorosi;
    • brividi;
    • crampi muscolari;
    • febbre alta.

    Le persone infettate dalla peste hanno bisogno di cure urgenti e devono essere somministrati antibiotici 24 ore dopo l’infezione per evitare gravi conseguenze.

    Si stima che la peste bubbonica sia stata responsabile di circa 50 milioni di morti nel XIV secolo. Secondo l’OMS, ci sono stati 783 casi di peste bubbonica nel 2013, con conseguenti 126 morti.

  • Campilobatteriosi

    La campilobatteriosi è un’infezione causata dal batterio Campylobacter. Si tratta di una delle più comuni infezioni batteriche nell’uomo, ed è una malattia alimentare comune. 
    I ricercatori hanno isolato una sottospecie di Campylobacter jejuni nel contenuto intestinale e sulla superficie esterna sia delle blatte americane sia delle blatte orientalis.

    La trasmissione avviene per ingestione di cibo e bevande contaminati come il latte non pastorizzato e pollame poco cotto e mal conservato. Può essere trasmessa anche  attraverso il contatto sessuale, anche se è molto raro.

    I sintomi della campilobatteriosi includono diarrea ematica così come crampi, dolori addominali e febbre. La malattia di solito dura 2-10 giorni e richiede poco o nessun trattamento medico. Tuttavia, come con qualsiasi insorgenza di diarrea, è importante ricostituire i liquidi per evitare la disidratazione.

  • Listeriosi

    La listeriosi è una grave infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes. Di solito è contratta tramite il consumo di alimenti e bevande contaminati. Secondo il Centers for Disease Control (CDC) è un grave problema di salute pubblica negli Stati Uniti.

    La listeriosi colpisce soprattutto le persone con sistema immunitario indebolito, come le donne incinte, i neonati e gli anziani. Raramente anche le persone con un sistema immunitario forte possono essere contagiate.

    I sintomi della listeriosi più comuni sono la febbre, dolori muscolari e diarrea. Tuttavia, se la malattia si diffonde al di là del tratto gastrointestinale, i sintomi possono anche includere mal di testa, torcicollo, confusione, perdita di equilibrio e convulsioni. Per le donne incinte, ammalarsi di listeriosi a volte può portare ad aborto spontaneo, al parto prematuro o alla morte del feto.  

  • Infezione E.coli

    L’escherichia coli (E. coli) è un batterio comunemente presente nell’intestino degli esseri umani. Sebbene la maggior parte dei ceppi di batteri siano innocui, alcuni possono causare gravi intossicazioni alimentari.

    I sintomi più comuni di un’infezione di E. coli sono diarrea e crampi addominali. Sintomi meno comuni sono:

    • Febbre
    • Brividi
    • Nausea
    • Dolori muscolari

    I sintomi di solito durano tre settimane e non necessitano di alcun supporto medico. Gli scarafaggi sono responsabili della diffusione dell’infezione attraverso cibi e bevande contaminati e il trasferimento meccanico tramite le zampe e l’esoscheletro.

  • Scarafaggi e asma

    Da aggiungere alle malattie batteriche trasmesse da scarafaggi c’è il legame tra questi insetti striscianti e l’asma.

    L’allergia agli scarafaggi fu segnalata per la prima volta nel 1943. È stata scoperta quando si è osservato che alcuni pazienti sviluppano una reazione cutanea a seguito del contatto con gli scarafaggi.

    Gli scarafaggi possono scatenare l’asma a causa di alcune proteine nei loro corpi che possono costituire un allergene per alcune persone. Quando le minuscole particelle del corpo dello scarafaggio si diffondono attraverso l’aria negli edifici, queste proteine vengono inalate e possono scatenare un attacco d’asma nelle persone sensibili.

    L’American College of Allergy, Asthma & Immunology ritiene che la saliva, le feci e la pelle di scarafaggi possono scatenare asma e altre reazioni allergiche.

    Si stima dall’OMS che 300 milioni di persone nel mondo soffrono di asma. È stato scoperto che i frequenti ricoveri ospedalieri di bambini che vivono in città e che soffrono di asma possono essere spesso causati dal contatto con gli scarafaggi. Circa il 23-60% delle persone con asma sono sensibili agli allergeni dello scarafaggio.

Come gli scarafaggi contribuiscono alla diffusione delle malattie?


Le blatte fungono da serbatoi per microrganismi patogeni, sebbene non siano direttamente vettori. La diffusione delle malattie da parte degli scarafaggi avviene attraverso vari mezzi, quali:

– Escrementi e vomito
– Contatto fisico
– Tracce lasciate dai loro movimenti

Attraverso i loro escrementi, gli scarafaggi trasportano agenti patogeni che possono contaminare cibo e superfici. Questi insetti, nutrendosi di materiali contaminati, come carne cruda o escrementi, possono acquisire e successivamente rilasciare microrganismi nocivi tramite i loro escrementi.

I rigurgiti degli scarafaggi possono anche veicolare malattie. Similmente agli escrementi, la saliva di questi insetti può contenere patogeni raccolti mentre si alimentano su fonti contaminate.

Il contatto fisico con ambienti insalubri, come fognature o rifiuti, consente agli scarafaggi di accumulare batteri e virus sul loro corpo, in particolare sulle zampe, che possono poi trasferire a cibo, superfici o oggetti con cui vengono in contatto.

Ingestione di cibo o bevande contaminate
La modalità di trasmissione più comune è l’ingestione di alimenti o liquidi che sono stati in contatto con scarafaggi o con utensili contaminati da essi.

Inalazione di aria contaminata
L’inalazione di aria contaminata da particelle derivanti da escrementi, vomito o esuvie di scarafaggi può scatenare attacchi in individui asmatici.

Contatto con superfici contaminate
Anche il semplice toccare superfici o oggetti contaminati da patogeni veicolati dagli scarafaggi può portare alla trasmissione di malattie, specialmente se si toccano occhi, naso, bocca o ferite aperte successivamente.

Prevenzione della diffusione delle malattie da parte degli scarafaggi


Il metodo più efficace per prevenire la diffusione di malattie tramite gli scarafaggi è impedire l’ingresso di questi insetti nelle abitazioni o nei luoghi di lavoro. L’adozione di misure preventive è fondamentale in questo senso.

La prevenzione include:

– Mantenimento di elevati standard di pulizia
– Pratica dell’igiene personale
– Sigillatura di crepe e aperture
Disinfestazione professionale

L’attuazione di queste misure preventive può ridurre significativamente il rischio di infezioni e limitare la possibilità che gli scarafaggi fungano da vettori di malattie all’interno degli spazi abitativi o lavorativi.

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